Come già effettuato gli anni precedenti, abbiamo sottoposto ad aziende di tutto il mondo un sondaggio utile a comprendere e tracciare le aree di rischio a cui sono più sensibili Amministratori e Risk Manager.
Anche quest’anno, l’Europa si conferma l’area geografica con il maggior numero di partecipanti e nei paragrafi seguenti vi presentiamo un’analisi degli esiti emersi dall’indagine condotta, con specifico focus sull’Italia.
Con riguardo al rischio più temuto dai D&Os, i risultati emersi dal sondaggio di quest’anno sono piuttosto inaspettati.
Assistiamo, infatti, a un significativo cambio di tendenza: il rischio cyber, ormai da anni in cima alla classifica, cede il passo al rischio legato alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che entra per la prima volta nella top 7 dei rischi più avvertiti dalle organizzazioni.
Il risultato non stupisce, soprattutto se si considera che ancora oggi in Italia, si registrano, in media, 3 infortuni mortali al giorno sul posto di lavoro.
Sebbene nel 2023 si sia assistito a un calo delle denunce di infortunio e di decesso sul lavoro (rispettivamente -16% e -4%[1]), quasi esclusivamente connesso al minor peso dei casi da Covid-19, di contro si è registrata un’impennata delle malattie professionali, in incremento di quasi il 20% rispetto al 2022, e dei casi di Burnout.
Il Burnout (o esaurimento da lavoro) è una condizione medica, ufficialmente riconosciuta dall’OMS nel 2019, che consta in una condizione di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo, in costante crescita, soprattutto tra i giovani.
In Italia, in particolare, solo nel 2023 il 76% dei lavoratori ha manifestato almeno uno dei principali sintomi correlati al fenomeno del Burnout, (dato in crescita del 14% rispetto all’anno precedente[2]) e si ritiene che nel corso del nuovo anno tale tendenza possa ancora aggravarsi[3], anche a causa, della sempre crescente incertezza legata alla situazione geopolitica mondiale e agli altalenanti tassi d’inflazione.
Il fenomeno del Burnout ha indubbiamente un forte impatto in termini di assenteismo sulle realtà aziendali, con la conseguente difficoltà per i datori di lavoro nel gestire l’assenza dei lavoratori e sono poche le organizzazioni che ritengono di essere attrezzate per affrontare questa situazione.
Infine, anche le novità normative introdotte in Italia in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, possono aver avuto un peso considerevole nel renderlo il rischio più temuto dai D&Os.
In questo contesto, può essere utile segnalare l’entrata in vigore del Decreto Lavoro 2023 (D.L. 48/2023, convertito con Legge 85/2023), contenente alcuni provvedimenti che modificano il Testo Unico di Salute e Sicurezza sul Lavoro (D. Lgs. 81/2008)[4].
Tra gli interventi più significativi, s’individuano:
Anche per il 2024 sono previsti nuovi incisivi interventi legislativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro: la bozza del Decreto-legge Pnrr prevederebbe, infatti, a partire dal 1° ottobre prossimo, l’introduzione a carico di aziende e lavoratori autonomi che operano nel settore edile della c.d. patente a crediti per la sicurezza.[5] La patente si comporrebbe di 30 punti di partenza ed aziende ed autonomi, per poter validamente operare, dovranno mantenere almeno 15 punti. Da questa potranno essere decurtati 20 punti in caso di infortunio mortale del lavoratore, oppure la patente potrà essere sospesa fino a 12 mesi.